da "Il grande male", Mondadori, 1987
Ancora un'alba sul mondo:
altra luce, un giorno
mai vissuto da nessuno,
ancora qualcuno è nato:
con occhi e mani
e sorride.
Tutto deve ancora avvenire
nella pienezza:
storia è profezia
sempre imperfetta.
Guerra è appena il male in superficie
il grande Male è prima,
il grande Male
è Amore-del-nulla.
E i torturati
in grumi neri
inutilmente
urlano.
Perdona le chiese, i preti
prima fra tutti:
dei filosofi non cancellare il nome
dalla tua anagrafe.
Per favore, non rubatemi
la mia serenità.
E la gioia che nessun tempio
ti contiene,
o nessuna chiesa
t'incatena:
Cristo sparpagliato
per tutta la terra,
Dio vestito di umanità:
Cristo sei nell'ultimo di tutti
come nel più vero tabernacolo:
Cristo dei pubblicani,
delle osterie dei postriboli,
il tuo nome è colui
che-fiorisce-sotto-il-sole.
Solo parole, o papa:
parole, e di contro
la irreparabile morte
della Parola.
Le chiese, un frastuono
gli uomini sempre
più soli
e inutili.
E il cielo è vuoto:
Dio ancor più che morto
assente!
da Canti ultimi, Garzanti, 1991
Anima mia, non pensare
male di Lui: gli è impossibile
fare altro.
E - vedrai -
il Male non vincerà.
lunedì 16 luglio 2007
david maria turoldo
scoreggiato da pim alle ore 19:15
Etichette: chiesa, letteratura
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