lunedì 6 aprile 2009

mia madre

una quindicina di anni fa, durante una partita di calcio, a seguito di un tackle piuttosto ruvido, caddi a terra sbattendo il cranio.
in pochi secondi mi si formò sulla tempia una enorme palla piena di sangue.
feci la doccia e andai a casa (vivevo coi miei).
mi aprì la porta mia madre. mi sedetti a tavola. mangiai.
mia madre non si accorse di nulla finché non le dissi "mamma, hai visto cosa mi sono fatto in testa?".

un paio di mesi fa mi sono preso una specie di influenza.
mia madre mi ha chiamato per sapere come stessi.
le ho risposto bene, mamma, non ti preoccupare, solo un po' di tosse e raffreddore
"bene, allora ti faccio tanti auguri".

tanti auguri.

ho perso quattro chili e rotti di peso nell'ultimo mese. la circostanza è piuttosto evidente.
ieri sera sono andato a casa dei miei.
mia madre mi ha guardato e mi ha detto "ti vedo ingrassato".

ecco, questa è mia madre.


p.s. non paga, dopo un po' mi ha detto:"hai comprato il libro di quell'avvocato, studio illegale?"

ormai non so più se farle una carezza o darle una botta in testa.

domenica 5 aprile 2009

chi

ti piace essere pressato dagli eventi, spinto dalle circostanze.
ti piace l'ansia buona, la fretta cui non vuoi rinunciare, il sangue che pulsa, la corrente dentro il corpo.

e ti piace riflettere, pensare, analizzare, trovare risposte.
ti piace indagare, osservare.

fai un gran parlare.
ti piace comunicare, sempre e comunque, ascoltare, far entrare i pensieri dentro lo stomaco, il fegato.

ti piace correre, muoverti, andare, uscire, partire, dire, fare, costruire.

finché ti trovi a non sapere più niente, a non capire dove sei, chi sei, chi sono tutti, e sentire tanto freddo.