invitato, andai qualche giorno a casa di riccardo.
mi ricordo il viaggio in treno. mi ero portato il trimarchi (istituzioni di diritto privato, 1987) per cercare di studiare. figurarsi.
arrivai in tarda mattinata. naturalmente faceva freddo. alla stazione presi un autobus. le indicazioni erano abbastanza precise. arrivai.
arrivavo io e uno dei coinquilini del bona se ne stava andando per il fine settimana. avrei preso il suo posto. come regalo mi lasciò il sacco nel letto. era un po' tamarro, poco simile agli altri due. sparì presto.
l'altro inquilino era daniele giglioli. come riccardo era già un intellettuale di un altro pianeta a 18 anni.
non mi stupisco affatto che sia uscito con questo. anzi. mi sa che lo compro.
la sera andammo a mangiare la pizza. c'era bona, daniele, la meri che era la ragazza di bona, e luigi, un loro amico che studiava lettere pure lui. tutti simpatici. a tavola fecero una sorta di gara di ossimori. dopo cena restammo a parlare fino a tardissimo a casa. mi ricordo che daniele disse di amare masaccio e van gogh. bona discusse di neoplatonismo. la giornata successiva fu tormentata da una sorta di scioglilingua, appena inventato, buono per i bolognesi: "sesso e saussure".
andai a seguire due lezioni all'università: una di linguistica e una di semiotica, tenuta dal noto professore. la prima fu bellissima, la seconda noiosissima.
mi ricordo di quei giorni, e di altri. luigi e daniele li ho rivisti al matrimonio di riccardo. dal matrimonio tornai con una bomboniera che conservo con cura, scelta personalmente: il pugacev di esenin.
la cosa più terribile degli amici che non ci sono più è che non ci sono più.
sabato 19 luglio 2008
bologna, dicembre 1988
scoreggiato da pim alle ore 01:51
Etichette: riccardo bonavita
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento