questo dovrebbe essere uno strappo alla regola (che vorrebbe il blog lontano dal costume), ma non ne sono tanto convinto. né dello strappo, né quindi della regola.
parentesi. l’espressione strappo alla regola mi fa sempre venire in mente la trasmissione di cabaret “due di tutto”, una pezzentata pazzesca che davano sulla rai più di vent’anni fa in cui a un certo punto arrivava una con le bombe grosse e una maglietta con la scritta “la regola” e siccome il numero seguente sarebbe durato più di due minuti, si dava luogo allo strappo. e alla visione delle bombe.
non so quanti lettori abbia perso o guadagnato il foglio da quando il suo direttore ha scelto di mutare la linea editoriale e farlo diventare l’organo ufficiale della CEI.
avrà perso un po’ di liberali e guadagnato qualche baciapile, immagino.
l’altroieri sera da ferrara c’era il teologo vito mancuso.
il teologo. persona degnissima, s’intende, ma sempre teologo.
ieri sera si parlava della birmania.
ferrara ha esordito dicendo che in birmania “il clero si batte per la libertà”.
ora, io sono contro il relativismo.
e sono quindi a favore di un pensiero forte. rectius, del pensiero.
la sinistra ha avuto il grande demerito, tra i tanti altri, di favorire, all’alba del fallimento marxista, l’ascesa del pensiero debole, attraverso i vattimo e i cacciari.
pensiero debole che ancora oggi è portato avanti dall’intera classe politica. in questo caso, oltre tutto, filtrato dalla pochezza culturale dei suoi campioni quando non rappresentato addirittura in modo inconsapevole.
ebbene. la scelta di sposare il Pensiero s’imponeva, di fronte alla dilagante ascesa dei simpatici maomettani.
ritengo, nel mio piccolo, che la scelta di sposare la chiesa cattolica sia stata la più facile, la più comoda e la più pericolosa.
la più facile e la più comoda perché ci sono biblioteche sterminate, pensatori finissimi, strumenti infiniti.
quando hai a disposizione san tommaso, non ti serve scomodare massimo fini.
la più pericolosa perché conduce a una strada chiusa.
la chiesa cattolica non è democratica (piantiamola con questa cosa patetica che i cattolici, loro sì, ci lasciano essere atei, se vogliamo. vorrei anche vedere); essa è, anzi, espressione del pensiero reazionario nel senso deteriore del termine.
vorrei chiarire: la religione è una cosa seria (come può esserlo il male). la chiesa cattolica no.
bisognerebbe cercare di non fare confusione.
sì, perché san tommaso va bene anche a me. e anche sant’agostino.
la speculazione filosofica cristiana è, spesso, altissima.
è la filosofia anche cristiana che possiamo riguadagnare, da cui possiamo tornare a prendere le mosse.
ma non sono i papi.
per svegliare le coscienze intorpidite dal relativismo, per contrapporsi alla teocrazia islamica non è necessario vagheggiare anche da noi il potere temporale dei papi.
e poi, forse, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato non l’ha detto solo gesù.
non basta pubblicare ogni tanto un articolo su drieu la rochelle
si può, per esempio, fare ciò che la sinistra italiana, finché ne ha avuto la possibilità, ha impedito. rivalutare la storiografia cosiddetta di destra, lo spiritualismo, il tradizionalismo. per esempio riparlare di julius evola. per esempio riparlare di gnosticismo, di neoplatonismo, dello spirito liberale che animò i mutamenti politici del diciottesimo secolo. del terreno culturale sul quale nacque la massoneria.
no. il papa.
il papa, i cardinali, i teologi.
la teologia è una disciplina di eccezionale interesse.
ma per chiudere le moschee non serve.
mercoledì 3 ottobre 2007
la chiesa democratica
scoreggiato da pim alle ore 15:53
Etichette: chiesa, giuliano ferrara, politica, relativismo
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11 commenti:
sono per il ritorno all'illuminismo. non ho citazioni colte, non posso dardeggiare frasi tratte dai più noti pensatori, filosofi, storici.
so solamente che dovremmo partire da un dato di fatto: la religione non esiste. un tempo era il fuoco, poi furono gli dèi, ora ci sono vari totem, ognuno più scavato dell'altro.
abbiamo sempre avuto bisogno di credere che ci fosse qualcuno a cui affidare la nostra vita, invece siamo gli unici responsabili. il tuo post si relaziona al precedente, in quanto la verità sarà sempre meno vicina fintanto che la religione sarà presente nella nostra società. E permettimi una piccola parentesi: non credo sia vero che gli atei sono tollerati, la guerra della chiesa ora è più silenziosa e politica.
Non credo che la cosa sia così filosofica come la metti giù tu: in tempi di bipolarismo, disaffezione dalla politica, grilli parlanti e papi tedeschi nessuna parte politica può permettersi di ignorare una forza che, seppur minoritaria nella società italiana, ha dimostrato di saper spostare almeno il 20% dell'elettorato.
E' solo una questione di "non ignorare" con più o meno dignità in attesa che scoppi qualche grosso scandalo che demolisca la credibilità della Chiesa o che il PT (Pastore Tedesco) spari qualche altra cazzata più immane del solito e la gente capisca... da che pulpito viene la predica.
Quali sarebbero le "cazzate immani", scusa?
o anonimi, chi siete?
anonimo2, lo sapevo che non avresti resistito
E come si faceva a stare zitti?
agli anonimi che proprio non ce la fanno suggerisco di usare nomi di fantasia tipo giacomo leopardi o alessandro manzoni.
a me i pastori tedeschi hanno sempre fatto un po' paura.
Sta di fatto che anonimo non ha risposto.
Quest'anno si inizia il catechismo. Vi tengo aggiornati.
Anonimo 1 ogni tanto lavora e non ha sempre il tempo di leggere il bisbeticoblog comunque ecco l'elenco delle cazzate immani:
1) Il decalogo dell'automobilista cristiano;
2) il mistero della salvezza ridotto alla morale sessuale;
3) la santificazione di Pio IX (vabbè allora c'era il papa polacco ma era talmente brasato che gli avrebbero potuto far fare santo anche Elvis
se solo fossero stati sicuri che era veramente morto);
4) Tutta la vicenda Welby ovvero: se ti stufi del tubo in gola e te lo fai togliere vai all'inferno (Welby), se rifiuti di fartelo mettere ti fanno santo (Wojtila).
L'elenco potrebbe continuare...
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