lunedì 1 dicembre 2008

il grande milan

tra ieri e oggi ho visto le seguenti partite:

werder brema - eintracht
siviglia - barcellona
manchester city - manchester united
chelsea - arsenal

tutte bellissime partite.

poi ho visto il milan.

il milan è di gran lunga, e da anni, la squadra che gioca peggio al mondo. non so perché mi ostino a vedere tutte le partite del milan. ho addirittura mantenuto l'abbonamento a sky calcio perché ero convinto che quest'anno avremmo fatto un gran campionato.
invece è il solito milan. la solita pena.
il milan ha 27 punti. almeno sette di troppo.
a parte la prima partita di campionato, contro il bologna, che sarebbe dovuta finire 18 a zero per noi, in almeno altre cinque partite il milan ha rubato dei punti (contro sampdoria, atalanta, siena, napoli, chievo). il milan ha pareggiato malamente a lecce, cagliari e torino (contro il torino). poi ha perso meritatamente tre a uno contro il palermo.

tutte le squadre giocano 90 minuti. il milan, se va bene, ne gioca 45. a volte 20, a volte 10.
il milan non ha un gioco. ha un allenatore che avuto una sola idea in tutta la sua carriera (pirlo davanti alla difesa) e basta. ha giocatori presi in saldo a fine carriera (zambrotta, favalli), giocatori vecchi (inzaghi, pirlo), giocatori finiti (maldini, sheva, seedorf - il mio pallino, uno che non vorrei mai più veder giocare), giocatori scadenti (kaladze, jankulovski, bonera), giocatori inguardabili (senderos). il milan, allo stato, al suo attivo possiede: un campione (kakà), una promessa non ancora mantenuta (pato), una prima punta discreta (borriello), un bravo scarpone (gattuso), un onesto pedalatore (flamini), un centrocampista gagliardo sul viale del tramonto (ambrosini), un fuoriclasse spompatissimo e beone che gioca 5 minuti ma la mette dentro (ronaldinho). alessandro nesta, che da solo vale mezza squadra, non so se prenderlo in considerazione, visto che non ha mai giocato. in ogni caso, il milan non corre, cammina.

adesso, prima di vomitare, vado a cercare la dichiarazione di galliani del dopo partita. sarà, come sempre, una di queste due: 1) "non ci dobbiamo dimenticare che siamo i campioni del mondo"; 2) "siamo la squadra più titolata al mondo".

siamo una squadra di merda con dei giocatori di merda, una società di merda con dirigenti di merda, e dei tifosi di merda come me.

6 commenti:

W.B. ha detto...

Ormai è chiaro che hai subito una mutazione in tifoso interista.
Con l'autorità conferitami dalla lunga militanza - ivi incluso il tesseramento nella seconda 'serie B' - da oggi ti considero ufficialmente un neroasurro.

Anonimo ha detto...

mi sorprende e mi amareggia constatare che sei molto più indulgente verso gli undici buffoni che verso le persone cui vuoi bene.
vorrei me ne chiarissi il motivo.

W.B. ha detto...

Dovresti ben conoscere la differenza tra il tifoso e lo sportivo; il primo non vede i difetti nella squadra che ama, perché si identifica in essa, mentre il secondo osserva con distacco l'evento sportivo e formula giudizi calibrati ed equidistanti. Orbene, io sono un tifoso, non sono uno sportivo. Non riesco a definire buffoni gli undici che vestono la maglia che amo e che amerò sempre. Ho perdonato anche Vieri, quando è passato da noi, figurati un po'.

pim ha detto...

caro amico, io sono talmente tifoso rossonero che mi sono reso conto con terrore che non riuscirò mai ad essere veramente amico di uno che tiene all'inter. perché per me chi tiene all'inter è un cretino. non sono i colori, è il gusto, l'etica, il comportamento, lo spirito che fanno una squadra.

sono loro, i nerazzurri, quelli che avevano una società di rammolliti e piagnoni.

adesso invece i cretini stiamo diventando noi, se continuiamo a far finta di non vedere.

e pertanto insisto: quelli sono undici buffoni. e più buffoni di loro sono quelli che siedono in tribuna.

ma tu te lo ricordi (a) franco baresi?

non noti una lievissima differenza tra franco baresi e clarence seedorf?
non pensi che l'orgoglio di tenere al milan poggi su queste basi? una società seria, dei dirigenti capaci e onesti, dei giocatori la cui vita è la partita di calcio e l'attaccamento alla squadra?
vedi qualcosa di tutto questo nel milan di oggi?

W.B. ha detto...

Ai tempi di Franco Baresi c'era anche Giussy Farina, che è scappato in Sudafrica con il malloppo.
Più tardi il Galliani diceva a Marsiglia, via via, non si gioca più.
Ai tempi di Franco Baresi, ancora, siamo finiti in serie B con ignominia, dove abbiamo perso in casa contro la Cava dei Tirreni (2-1).
Insomma, se guardiamo ai giocatori, c'è sicuramente un abisso tra Franco Baresi e Clarence Seedorf.
Ma c'è anche un abisso tra Massimo Ambrosini e Mark Hateley.

Anonimo ha detto...

mi inserisco caro doppio vu e anche bi, per sottolineare il concetto che forse non è chiaro al solito bauscione. qui si parla di cuore, non di bravura. qui si parla di un milan in B che soffre e lotta sputando sangue e perde con ottantamila tifosi stretti in uno stadio stracolmo. si parla anche di un presidente che urla coglione ad un giocatore che da solo stava per fargli vincere il campionato più meritato dei tre successivi.
si parla di amore per una squadra, non di amore per la vittoria. si tratta di godere per il bel gioco, non per il 2-0 a tavolino e vittoria per squalifica e altre baggianate a cui siete ben abituati.
mi resta la consolazione di vedervi sempre in gran difficoltà con i bravi greci e altri squadroni di quella stirpe.