sabato 13 dicembre 2008

ci vuole sintesi

se davvero uno non riesce a contenersi, c'è modo e modo di raccontare le proprie così interessanti giornate. il conato a divertire è, per i più, fallimentare. la strizzatina d'occhio merita un pugno. la testimonianza di dolore deprimente. sono per l'asciuttezza. la difficile arte della sottrazione.
esempio. prendiamo la mia giornata di oggi.
i fatti salienti.
stamattina ho cantato per mezz'ora on my own di nikka costa.
stasera ho mangiato dieci barrette kinder.

si può fare di meglio.
stamattina on my own.
stasera kinder.

di più.
on my own.
kinder.

ecco. così sarebbe perfetto.

questo post non significa un cazzo.

4 commenti:

W.B. ha detto...

Per me questo post è bellissimo.

Anonimo ha detto...

Le parole si prestano a molteplici interpretazioni per la loro natura ambigua.
Curioso è il fatto che, sotto una certa soglia, meno sono le parole più sono le interpretazioni che se ne possono dare.
Se vogliamo, la vera sintesi è usare il minimo numero di parole dando adito al minor numero di interpretazioni.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con W.B. ...

Anonimo ha detto...

Oggi ho letto queste parole, che mi sembrano in tema con questo post:
"Nella loro veste di portatrici di funzione significante nella comunicazione artistica, le parole deperiranno come prima hanno fatto le regole formali.Il significato sarà limpido.(...)Allora diciamo che l'arte esiste necessariamente in uno stato di tensione rispetto ai propri stessi standard.Che il logos impacciato e superfluo di tutti i tempi andati fa strada in ogni tempo a quello preciso, appropriato e soddisfacente. Che la poesia, come tutto ciò che viene organizzato e compreso sotto la voce Vita, è dinamica. Il superfluo esiste sempre unicamente per farsi prendere a calci in culo." Sai chi le ha scritte? Ti dò una mano... E' un autore che ho scoperto grazie al tuo blog...