tutto sommato gli zero commenti hanno di buono che uno può scrivere davvero quello che gli pare.
ebbene, il simpatico daniele fabbri, alias daniele luttazzi, è riuscito nella difficile impresa di farsi buttare fuori anche da la 7. la decisione della rete mi sembra un po' una cosa alla bernabei, ma tant'è.
il punto è che il nostro, a prescindere dalle battutacce che gli sono costate il posto, si è rivelato (nel caso qualcuno avesse avuto ancora dubbi) per il nanetto che è. finché stava tra de fornari e de antoni era simpatico, quando s'è messo a fare il letterman ha fatto pena, quando s'è messo a fare il maestro di pensiero non l'ha cagato nessuno. allora ha provato con il turpiloquio, e tanti saluti.
ricapitolando: biagi s'è finalmente tolto dai piedi; luttazzi s'è fatto cacciare, santoro ha mostrato di che pasta è fatto (frolla, direi). forse che l'editto bulgaro fu un raro esempio di lungimiranza?
a tenere alto il vessillo della satira resta benigni. l'altra sera si occupava di dante. confesso che faccio una certa fatica a tollerare la lectio magistralis su dante di uno che normalmente cerca di toccare l'uccello a pippo baudo e la bernarda alla carrà. in più, che il dio-amore me lo venga a spiegare benigni, mi fa vomitare.
d'altra parte, un paese che consegna il pensiero politico in mano a celentano, può anche far recitare dante al buffone di corte.
domenica 9 dicembre 2007
fuoco a volontà
scoreggiato da pim alle ore 00:07
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10 commenti:
a me toccò subirlo in un teatro tenda a Roma. la mia fidanzata del tempo comperò due biglietti che indicò sino all'ultimo come 'una sorpresa'.
lo ricordo molto sudato, con molta saliva.ecco, ricordo un commentario ed una lectio di Dante con molta saliva. Amore(con una donna come quella a fianco, febbricitante, insofferente, inadeguata sempre e comunque perché tuto era inadeguato), Dante (il più dozzinale degli inflazionati se si esclude il Caravaggio con le sue 'luci'), Roma, Benigni(quello del Pinocchio più squallido di tutti, de La tigre e la neve, per il quale, fossi stato in Jean Reno, dopo avrei cambiato lavoro), ecco... il ricordo è questo.
però più di tutto il resto ricordo la saliva...
è un primo passo verso il recupero della coscienza. mi immagino l'operato di benigni come se fosse il macaco che spulcia il cucciolo.
una pulizia sommaria, giusto per togliere i parassiti e ricordarsi che si può essere migliori.
ho comprato il libro +dvd di carmelo bene legge dante dalla torre degli asinelli in bologna per l'anniversario della strage della stazione....non l' ho ancora visto. lo tengo come una reliquia in attesa di avere una casa tutta mia dove potrò avere la possiilità di guardarlo in assoluto silenzio e riverenza.ho avuto la fortuna di vederlo e sentirlo dal vivo mentre leggeva le poesie di dino campana. ero così giovane da non capire la grandezza dell'evento...
Sono perplesso. Se più affine e affascinato dalla lettura di Carmelo Bene, non vedo quella di Benigni come un tradimento. In fondo lo stesso Dante scelse il volgare e non il Latino.
Odio quelli che dicono che la cultura deve essere sofferenza e sacrificio. La cultura è quella che si acquisisce con l'interesse e l'attenzione verso le cose che ci circondano ed ogni strada è lecita, a mio parere, per suscitare questo interesse.
perfettamente d'accordo col corsaro, l'importante è smuovere l'interesse per la conoscenza. certo è che per approfondire un argomento succoso la pigrizia non è il metodo più veloce, ci vuole fatica, metodo e passione.
per l'anonimo dominicus: finalmente siamo d'accordo su come non si debba "fare cinema"
per luvaz: non ho visto carmelo bene, che è certamente un genio e come tale, spesso, indigesto.
il discorso del corsaro è giusto, bisogna accendere la fiammella. il problema non è tanto che manca il gas, quanto che manca la voglia di scaldarsi.
Ah... caro Pim, dimenticavo, concordo con te sul buon Luttazzi, ha mostrato tutti i suoi limiti, Mazzarella e i Legnanesi fanno più ridere e sembrano più intelligenti.
spigolando, ho notato che sui blog non si parla d'altro, in questi giorni. a parte le solite inutili contumelie riservate a ferrara, pare che il sentire comune sia quanto meno nel senso della pipì fuori del vaso (da parte dell'Artista). condivido.
più che di fiammella trattasi di principio d'incendio. da qualche tempo mi imbatto per strada, nei bar, sui mezzi pubblici, in capannelli di navigati dantisti intenti a discutere sull'endecasillabo a majore. mi avete convinto, meritoria iniziativa. aspetto con ansia i promessi sposi letti da bisio,scamarcio e flavia vento.
d'accordissimo. tempo fa parlai della perdita di punti di riferimento "alti". ormai non ci sono più nemmeno i medi.
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