luca sofri e matteo bordone si permettono di schernire uno dei tanti poveretti pagati dal foglio per dire peste e corna degli atei e parlare bene del papa. il direttore risponde trattandoli come dei puffi.
premesso che da un uomo grasso come ferrara mi aspettavo un poco più di finezza, nel merito mi trovo quasi in imbarazzo nel dover dire che il poveretto in questione dimentica una cosuccia come quindici secoli di barbarie nel nome del signore.
tuttavia, dal momento che siamo alla vigilia dell'immacolata concezione e nei pressi del santo natale, e dal momento che l'unica cosa che ci può salvare è la speranza, ecco, io spero che tra qualche anno torni tra noi un giornale senza preti, mummie, barbe, bibbie, sigari, motociclette.
giovedì 6 dicembre 2007
redazionale anch'io
scoreggiato da pim alle ore 13:04
Etichette: giuliano ferrara, luca sofri
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