le feste sono state create per rendere infelice l'uomo.
credo che non vi sia dubbio su questo.
se simuliamo il creatore, simuliamo le sue beffe. se è un prodotto culturale, si tratta dell'ennesima caduta.
il giorno della settimana in cui si soffre di più è la domenica. la domenica è il giorno in cui per forza facciamo i conti con noi stessi, con la nostra vita. e quindi, fatalmente, stiamo peggio. la domenica in televisione ci sono le ragazze bone, la gente che balla e che si diverte. la maggior parte di noi non balla e non festeggia. la maggior parte di noi la domenica è triste. compie dei riti, anche la domenica, proprio come gli altri giorni della settimana, per sottrarsi allo specchio. chi va in chiesa, chi va al cimitero, chi va a trovare papà e mamma, chi va al parco coi figli. molti non possono uscire. anziani, malati. è per loro che fanno le trasmissioni della domenica. se uno è al parco coi figli non guarda la televisione. l'anziano, solo, malato, non ha alternative. e quindi, teoricamente, è contento di vedere maurizio costanzo.
il natale, ovviamente, è la festa peggiore di tutte.
a natale stanno bene in pochi. i fortunati. tutti gli altri soffrono. chi ha perso una persona cara se la ricorda di più, chi sta male sta peggio. chi è solo si sente perduto. già la gente sta male, e i mezzi di comunicazione non fanno altro che proporre sorrisi, brindisi, allegria. così stanno tutti peggio. tralascio, troppo noto, di dire della morte del dono, simbolo di comunione.
sì, a natale ci si fanno gli auguri, e alcuni sono sinceri. a natale qualcuno si ricorda di essere stato un essere umano. è meglio di niente.
però poi si torna a casa, e quel saluto scompare nel silenzio.
sabato 22 dicembre 2007
festa, ahò, finalmente.
scoreggiato da pim alle ore 12:19
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7 commenti:
L'altro giorno in radio ho sentito la frase seguente: "il giorno di Natale è il giorno più bello dell'anno perchè è anche il più lontano dal Natale successivo". Fantastica anche la citazione da un cinepanettone degli anni '80 (forse di Vanzina), dove durante il pranzo di Natale il capofamiglia a capotavola si alza solennemente per fare il discorso natalizio ed esclama: "anche questo Natale ce lo siamo levato dai coglioni!".
Detto questo, e concordanto con il tuo post dissacrante, farò di tutto per godermi il Natale e le domeniche, nonostante il Natale e nonostante le domeniche.
Buone feste,
Simone.
buone feste anche a te :)
è la realtà dei coprotagonisti, dei personaggi di contorno, dei malvagi. essi muoiono nel terzo atto o si defilano quando arriva il Natale. e vissero felici e contenti. noi (gli infelici) esistiamo per permettere ai protagonisti di aspettare la mezzanotte senza annoiarsi. siamo i gl innumerevoli fidanzati/fidanzate del passato, siamo i colleghi che restano ai quali stringere la mano, siamo quelli dai quali recarsi con la faccia contrita presos un reparto di oncologia. siamo quelli che permettono la storia. una bella storia a lieto fine. almeno è ciò che si spaccia fra un sorriso e l'altro a Natale...
Meno male che è natale, eccheccazzo!
ma chi te lo fa fare? chi ti fa perdere tempo a scrivere queste puttanate?
non sei simpatico, non sei riflessivo, non sei tantomeno logico o artistico.. sei amorfo
vero.
boh, mi è sempre piaciuto il natale. di sicuro quando ero bambino me lo godevo di più, era emozionante. Ora mi piace riservare qualche ora per pensare alle persone a cui voglio bene e donare il mio amore. Generalmente mi diverto molto e anche quest'anno, con la nonnetta scatenata e qualche battuta, è stata una buona giornata. Sono in ogni caso d'accordo nel constatare che in molti avranno avuto un natale di sofferenza.
Aggiungo che la domenica mi piace parecchio perchè gioco a calcetto. Poi, da stravolto, dopo una buona pappata mi divanizzo, oppure vado al cinema o cerco di sfogare qualche hobby (playstation, musica). Penso di essere la persona più comune di questo mondo, e credo che così vivano circa 40 milioni di italiani. Poi ci sono quelli con difficoltà familiari o di altro genere, a cui ti riferivi tu, e certamente per loro la festa è meno felice e la domenica, quando non possono tuffarsi nel lavoro e dimenticare, ma devono pensare a ciò che hanno e che hanno perso, c'è maggiore sofferenza. Ma per loro c'è anche il barlume del riscatto e della rinascita, la possibilità di cambiare e migliorare, cosa che gli altri non hanno. auguri di buon anno a tutti.
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