il titolo originale, più piatto e meno presuntuoso, è stranger than fiction.
rivisto ieri sera, e riapprezzato.
diretto da Marc Foster, di cui purtroppo non ho visto altro, e molto ben scritto da Zach Helm, al suo debutto. e che debutto.
un esempio di come si possa narrare una storia inverosimile in modo totalmente inverosimile e riuscire a farsi applaudire, a commuovere, a divertire.
vero che il film tocca temi universali (il rapporto tra l'artista e la sua creazione, l'eternità, la caducità). ma non tutti sanno farlo con la dovuta leggerezza.
il caso, argomento carissimo ai registi, è appena sfiorato. e non interferisce.
comunque. will ferrell e maggie gyllenhaal sono bravissimi. emma thompson pure. dustin hoffman a me dà sempre l'aria di uno che fa l'attore. queen latifah è una bomba sexy qualunque cosa faccia. anche se le gambe accavallate della gyllenhaal sull'autobus farebbero resuscitare un morto.
citazione obbligatoria: "un uomo che sa di morire e lo accetta, è proprio il tipo d'uomo che si vorrebbe tenere in vita".
mercoledì 11 febbraio 2009
vero come la finzione
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1 commento:
Will Ferrel ha i modi alla Woody Allen (...prendendo comunque con le pinze quest'opinione).
Personalmente l'ho trovato uno di quei film che inizi a vedere senza pretese e che poi finiscono col sorprenderti.
E dal cinema non chiedo altro...credo.
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