ci sono film che sono fatti per piacere ai critici. per esempio i film italiani, i film cosiddetti "indipendenti" (una parola completamente senza senso), i film dei registi ottuagenari.
questi film presentano infatti i requisiti cari allo scrittore: acrobazie sintattiche, significati inespressi, misteri narrativi, sovrumani silenzi.
ci sono film che invece hanno la disavventura di avere tutte le caratteristiche per soddisfare le brame censorie degli esperti del settore. megaproduzioni, buoni che vincono, trame rigorose.
un film del secondo tipo è K-19, di kathryn bigelow. un capolavoro.
l'ho appena rivisto per la quarta volta e per la quarta volta mi sono commosso.
la delicatezza dei miei sensi non è di per sé criterio universale, certo.
tuttavia, a parte una frase di troppo ("adesso è un eroe"), a me è sempre parso un film finito, vero, perfino scabro. la regola militare, il coraggio, l'amicizia virile, il sacrificio sono trattati con misura e senza retorica. retorico è, a mio avviso, chi scrive il contrario.
nel momento estremo non ci sono libri, né sciarpe, né spille.
c'è una scelta da fare. e quella giusta è una.
certo, è solo un film.
la realtà è questa.
silenzio.
sabato 15 settembre 2007
K-19
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5 commenti:
Grazie infinite per aver citato LdO e per aver apprezzato il bellissimo post di Stefano...
niente a che vedere con "caccia a ottobre rosso"!
grazie a te.
Caccia a Ottobre Rosso e K19 sono due grandissimi film e, pur trattando il medesimo argomento, lo trattano da punti di vista diversi.
In K-19 vediamo piuttosto il volto umano degli eroi mentre Caccia a Ottobre Rosso è un classico filmone con Sean Connery.
Per quella che è la mia sensibilità il secondo è più godibile ma dipende molto dagli stati d'animo con cui ci si accosta...
grazie per aver citato la bigelow, me ne innamorai dopo aver visto strange days.
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