oggi a roma c'è la manifestazione contro la violenza maschile sulle donne.
si tratta di "un percorso politico collettivo nel quale si sono riconosciute donne singole, collettivi, associazioni femminili, femministe e lesbiche da tutta Italia che hanno condiviso e promosso la manifestazione nazionale" (dal sito www.controviolenzadonne.org)
non ho partecipato alla manifestazione. l'occasione mi concede tuttavia l'opportunità di trattare un argomento che sebbene superato sta nondimeno interessando le mie letture del momento: la pornografia come causa o concausa della violenza maschile sulle donne.
si tratta di brani tratti da opere di esponenti dei movimenti radicali femministi dagli anni '70 in poi.
ritengo opportuno chiarire che, in quanto fruitore entusiasta di materiale pornografico da quasi trent'anni ed esegeta silenzioso da venti, non condivido quasi nulla di quanto segue. trovo tuttavia geniali, seppur datate, alcune dichiarazioni. è il motivo per cui le trascrivo.
in ogni caso, il mio parere non è importante.
andrea dworkin: il meccanismo dell'atto sessuale è intrinsecamente e inevitabilmente degradante per le donne. nell'universo della liberazione sessuale l'obbligo di godere viene esteso alle donne nella forma dell'obbligo di godere nell'essere godute. la propaganda sulla femminilità insegna ripetutamente alle donne, senza mai fermarsi, che deve piacere loro il rapporto sessuale, e la lezione deve essere impartita ripetutamente, senza mai fermarsi.
catherine mackinnon: la sessualità come tale è ancora centrata su ciò che altrimenti sarebbe considerato l'atto riproduttivo, ovvero il rapporto sessuale: penetrazione del pene eretto nella vagina (o orifizio sostitutivo appropriato) seguito da spinte fino all'eiaculazione maschile; l'espressione letterale del potere maschile è l'uso intenso e ripetuto del pene. il pene è centrale, qualsiasi sia l'azione e l'ambiente. la misura della sua durezza e la frequenza del suo uso significano virilità. Nella pornografia il pene viene mostrato mentre si conficca ripetutamente nella donna, e ciò perché è stato realmente conficcato ripetutamente in una donna. il porno mostra come gli uomini vedono il mondo. mostra cosa vogliono gli uomini e glielo dà. la difesa liberale della pornografia è una difesa della subordinazione delle donne. la pornografia causa attitudini e comportamenti di violenza e discriminazione che definiscono il trattamento e lo status di metà della popolazione
susan brownmiller: il porno è un'invenzione maschile progettata per deumanizzare le donne (le femmine non sono che balocchi anonimi e ansimanti, giocattoli per adulti, oggetti deumanizzati da usare, abusare, rompere e scartare). tutto ciò è anche la filosofia di fondo dello stupro
roxanne dunbar: il porno in quanto tale, come discorso complessivo e costruzione estetica, costituisce violenza contro le donne e va equiparato al linciaggio
ti-grace atkinson: le donne sposate o conviventi con un uomo sono "collaborazioniste"; l'atto sessuale è un'istituzione designata a consolidare i ruoli e quindi a perpetuare l'oppressione femminile
charlotte bunch: per la lesbica concedere sostegno e amore agli uomini significa perpetuare il sistema che la opprime
kate millett: la rivoluzione sessuale impone una cultura che facilita agli uomini l'accesso sessuale alle donne, diminuendo nel contempo le meccaniche della loro responsabilità
bibliografia:
Pietro Adamo, il porno di massa, cortina, 2004
Andrea Dworkin: pornography: men possessing women; right-right women; woman hating; letters from a war zone
Kate Millett: la politica del sesso
Germaine Greer: l'eunuco femmina
Luce Irigaray: questo sesso che non è un sesso
Angela Carter: the sadeian woman and the ideology of pornography
Beatrice Faust: donne, sesso e pornografia
Susan Griffin: pornography and silence
Catherine MacKinnon: toward a feminist theory of the state; only words; sexual harassment of working women; feminism unmodified
Susan Brownmiller: against our will: men, women and rape;
Shulamith Firestone: la dialettica dei sessi
sabato 24 novembre 2007
porno e violenza
scoreggiato da pim alle ore 19:04
Etichette: letteratura
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
scrivo le mie impressioni sulle dichiarazioni che hai trascritto, ma attenzione: è un punto di vista che non tiene conto del contesto storico, perché sicuramente quelle che appaiono oggi delle idee estremiste avevano un loro senso quando sono state concepite.
andrea dworkin: è un punto di vista che non avevo mai preso in considerazione, ma ci sarebbe da discuterne. interessante.
catherine mackinnon: la definizione che dà di pornografia secondo me è esatta, le conclusioni discutibili.
susan brownmiller: il porno è un'invenzione maschile per farsi seghe, gli uomini non sono così raffinati.
roxanne dunbar: mi sembra un tantino esagerato equiparare il porno al linciaggio. e allora il bdsm che sarebbe? tentato omicidio?
ti-grace atkinson: esagerata.
charlotte bunch: esagerata.
kate millett: c'è del vero.
scrivo le mie personalissime impressioni sulla pornografia in generale. la lobo ha ragionissima quando dice che in effetti il fine ultimo è la masturbazione, ci mancherebbe altro. il fatto è che ci sono vari tipi di pornografia. mi piacerebbe che pim li elencasse tutti, ma non tutti sono riconducibili al solo atto sessuale. Molte variabili contengono un cromosoma particolare che le porta ad una interpretazione psicoterapeutica. Faccio parte della categoria del tale che vede il pornazzo per il gusto dell'esibizione di atti erotici convenzionali, e l'eccitazione è maggiore se vedo che anche il partner femminile è appagato (come nel normale atto sessuale). è chiaro che bisogna però scindere la trasposizione (magari un pochino forzata) di un atto sessuale liberatorio di matrice convenzionale dall'interpretazione reale di un desiderio psicofisico represso, perchè anticonvenzionale. Nel porno delle variabili più oscure, la donna e l'uomo subiscono umiliazioni veramente terrificanti: ma hanno necessità di subirle per raggiungere un relativo benessere psichico.
Ma ora vorrei centrare il punto. La questione in realtà è che oggi come oggi la pornografia non è più così subdola con le donne, conosco molte donne che guardano o noleggiano film porno senza problemi, sono le più emancipate.
La vera spada di damocle per le donne è la mercificazione del loro corpo nella televisione, nei media in generale e nella moda. Se le donne subiscono una violenza oggi, non è perchè il rumeno si è guardato una rivista porno. Il porno è finzione, è per quello che sta su una rivista o in videocassetta.
Se però la figa è in tv è una cosa diversa.
il porno è bello perché a noi ricorda l'ontologia perduta, quella che le donne ci hanno portato via.
sì, proprio loro.
ci ricorda di un tempo in cui esisteva il sesso svincolato dalla cultura, come mero fatto organico. cioè il sesso al maschile.
ecco perché quelle donne lo odiavano. perché dopo il furto del sesso non desiderassimo nemmeno ripensarci.
mah... Le dichiarazioni che riporti, secondo me, dimostrano solo che l'onda lunga del vittorianesimo è ancora tra noi...
Posta un commento