avevamo la pancia piena e due bottiglie di liquore che mi susciteranno sempre tenerezza.
c'era il vento fresco. e dall'alto si vedeva la strada tutta curve. e il mare, naturalmente, e le case basse, e bianche, del litorale lungo lungo. i colori erano il grigio, soprattutto il grigio, il viola e il beige.
c'era una chiesa, che poi seppi famosa, e che ricorderò per quanto vi lessi. e gruppi di turisti stranieri, dietro le guide. e mio figlio che diceva hello e bye bye e loro che rispondevano, sorridendo. e lui che voleva andare su al castello, seduto sulle mie spalle.
restammo per un po' a perdere tempo, a fare avanti e indietro, indeciso il padre sul come e sul quando. prendemmo delle rose bianche dagli addobbi di un matrimonio. ma il profumo era per le strade, tra le case, cresciute, discrete, come boccioli spontanei.
non si poteva non guardare lontano, e restare senza respiro, senza pensiero.
una signora rompeva con un sasso gusci di mandorla. quando le fummo accanto ci fermò e ci riempì i pugni. salimmo i gradini e arrivammo alle rovine. c'era un fico d'india, c'era un lucchetto che impediva di proseguire. eravamo almeno a quota 500 metri, dissi.
quindi me lo presi su, e scendemmo.
venerdì 3 ottobre 2008
a day in the life
scoreggiato da pim alle ore 00:49
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1 commento:
un bel racconto. bello. B E L L O!!!
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