mi ricordo il mio ultimo sogno.
ho un appuntamento con un uomo che non ho mai visto prima, in una città non nota, forse anche milano. penso all'appuntamento con ansia e pieno di aspettative. ammiro molto quest'uomo, infatti, guardo a lui come a un idolo, e non vedo quindi l'ora di incontrarlo.
lo incontro in mezzo alla strada. lui è a bordo di una mercedes nera decappottabile, lunghissima e lucidissima, un modello anni '50, quelle con quei radiatori giganteschi. con lui c'è la sua famiglia. moglie e due figlie, bionde. mi saluta rumorosamente.
resto sorpreso un po' da tutto. ma la sorpresa aumenta subito dopo, quando ci troviamo in un locale e lui si presenta. è vestito in modo orribilmente trasandato, ma ostenta una disinvoltura eccessiva, come se fosse a casa sua, solo, la domenica pomeriggio, davanti alla partita. ha una specie di felpa o maglia arrotolata malamente sulla vita, a mo' di cinta.
è a piedi nudi.
ci sediamo. la moglie non dice nulla. le figlie parlano una lingua straniera, mi pare inglese.
la conversazione è assurda. lui è spumeggiante, sicuro di sé, allegro e a suo agio. io sono deluso. mi aspettavo un ingegnere, un tetragono, un pensatore fine e posato. e mi trovo seduto su un cubo di velluto a guardare un guappo col ciuffo.
dopo un po' si congeda sorridendo. in un istante però decide di ricomporsi. ha indossato un completo grigio, molto fine.
sto cominciando ad apprezzarlo, quando mi sveglia il citofono.
domenica 26 ottobre 2008
un sogno
scoreggiato da pim alle ore 00:11
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2 commenti:
L'uomo è la tua vita.
La vita prima ti ha illuso.
Poi, ti ha deluso.
quello sono io.
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