mercoledì 2 gennaio 2008

per te

come ogni bravo papà, sussurrai al tuo orecchio dieci minuti dopo che eri venuto al mondo
c’ero il giorno in cui hai cominciato a camminare
c’ero il giorno in cui hai fatto la prima cacca sul vasino (ti ci ho messo io)
c’ero il giorno in cui hai pronunciato correttamente la lettera effe (invece della esse - eravamo in mare e saltavamo sulle onde)
c’ero il giorno della tua prima recita scolastica (interpretavi l’operaio delle saline)
aspetto il giorno in cui me lo dirai, che non è niente, che non vale niente.

quando siamo insieme, facciamo tante cose. tanti giochi.
gioco con te e ogni tuo sorriso è la mia vita. e quando ridi forte, e butti la testa indietro, è come se mi dicessi: "papà, respira, vivi!"

l’altra sera, mentre eri in braccio a me, mi sembravi immenso.
ero io in braccio a te, e tu mi guidavi, mi dicevi cosa volevi che facessi, in silenzio, con gesti minimi.
sei così infinitamente grande, tanto grande da stare in braccio a tuo padre e fargli credere di aver bisogno di lui.
che cosa posso insegnarti io, quando sei tu che ogni giorno mi insegni a vivere?
come posso io dirti che cosa devi fare o non fare, come posso essere io un esempio? io, così miserabile di fronte alla tua enormità?
e io mi arrogo pure il diritto di sgridarti e di farti piangere.
ogni giorno di più mi sento indegno di te.

è per esserlo meno che resto
e che ci provo, ci provo, amore mio.

3 commenti:

SiG ha detto...

Quanti anni ha?

Anonimo ha detto...

quattro.

Anonimo ha detto...

un bacio al mio "mollìno"!