personalmente, sono rimasto allibito.
nel vedere il presidente della repubblica, comunista, che si affretta imbarazzato a scrivere lettera di scuse.
nel leggere sui giornali che si proclamano di sinistra (primo fra tutti l'unità) le indignazioni degli intellettuali per il colpo mortale inferto alla "laicità dello stato".
nel vedere i capi dei partiti di governo, di sinistra, che si stracciano le vesti e corrono in soccorso al papa.
eccetera eccetera.
personalmente, ritengo la chiesa cattolica una istituzione criminale, esattamente come la camorra.
la chiesa si comporta esattamente come la camorra, con la differenza che invece di usare guaglioncelli in motorino usa squallidi individui disadattati con la tonaca, invece della pistola, la preghiera.
la chiesa persegue fini di lucro. la chiesa punta al controllo del territorio e delle masse. la chiesa è la prima nemica della libertà di pensiero, di espressione, di dissenso.
la chiesa ha una precisa idea di uomo (e non è particolarmente interessata alla donna).
la chiesa, come la camorra, ha regole ferree, incontestabili. come la camorra è organizzata gerarchicamente.
come alla camorra, alla chiesa piace la famiglia.
e anche la chiesa, come la camorra, è di aiuto alla famiglia. presta soldi, trova impiego, viene in soccorso, ti è sempre vicina. poi, naturalmente, pretende qualcosa in cambio.
invitare il papa alla inaugurazione dell'anno accademico di una università è esattamente come invitare totò riina.
che ingenuo sono: è ovvio che uno stato che si è piegato alla mafia e alla camorra a maggior ragione si piega alla chiesa.
venerdì 18 gennaio 2008
camorra
scoreggiato da pim alle ore 15:34
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6 commenti:
La questione è più complicata (e triste) di quello che sembra ma andiamo per ordine:
1. Invitare il Papa all'inaugurazione dell'anno accademico è, come al solito, una dimostrazione di subalternità della cultura laica e dello stato al cattopapismo.
2. La lettera dei professori laici e l'occupazione del rettorato da parte dei coglioni di turno sono atti di un'ingenuità mostruosa: invece di disertare l'evento manifestando così la loro contrarietà, hanno regalato al pastore tedesco l'occasione di fare pure il perseguitato....
3. Le reazioni di zerbinamento di tutti gli editorialisti (laici e non) che invocano la libertà di pensiero ed il ibero confronto in sede accademica dimostra che o sono in mala fede o non hanno capito un cazzo: il papa non era lì per un dibattito (come aveva fatto il buon Ahmadinejad alla Columbia...) ma semplicemente per "santificare" l'apertura dell'anno accademico!!
Mala tempora currunt!
Con la differenza fondamentale che mentre la camorra/mafia pesca dal fondo del barile, la chiesa il barile lo costruisce, lo vernicia e lo riempie, vendendolo alle masse.
La mafia è un'emanazione della chiesa, un figlio della società cattolica fondata sul senso di colpa, sulla vergogna e sul sospetto.
Il governo, fratello della mafia, non può che avere le stesse caratteristiche.
w cuffaro
d'accordissimo.
peraltro, credo che la dicotomia evocata dall'anonimo (mala fede / non capire un cazzo) sia applicabile a tutte le circostanze sulle quali i nostri intellettuali si sentono chiamati a pronunciarsi.
cuffaro tutti noi.
... e come ogni organizzazione criminale vive sulla menzogna. e la menzogna vive nel silenzio. mettere a tacere l'Otelma vaticano alimenta la menzogna. il problema non è tappare le bocche, ma avere la possibilità di parlare.
Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
Presidente,
sono un giornalista di trentadue anni, dal 2000 pubblico, praticamente gratuitamente, un periodico che si chiama “La Sentinella” che esce nell’agro-aversano, che come certamente saprà, essendo campano ed avendo letto l’opera di Roberto Saviano “Gomorra” è il territorio d’origine, del famigerato clan dei casalesi. Il sito internet del periodico è www.lasentinella.info .
E’ dal 2000 che, praticamente ogni numero, tratta di camorra da intendersi, secondo me, in senso più ampio di quella che siamo portati superficialmente a pensare. Camorra è molto più che pistole e morti ammazzati, camorra nel nostro territorio è connivenza anche con la politica, anzi alcune volte è politica divenuta essa stessa direttamente camorra, ma questo, purtroppo, veramente in pochi hanno il coraggio di dirlo e di scriverlo.
E’ un periodo a questa parte che leggo e sento suoi appelli alla legalità, alla lotta alla camorra ed ad un giornalismo che racconti la verità. Onestamente ne sono compiaciuto e ciò mi dovrebbe dar forza, ma non trova che siano parecchio tardivi, giungendo in un momento, come quello che sta attualmente vivendo la Campania di abnorme disfatta delle istituzioni? Mi da quasi nausea poi, che quando lei davanti a belle platee di giovani fa questi appelli, alle sue spalle od al suo fianco vi siano personaggi della politica campana, ormai del tutto compromessi almeno dal punto di vista morale, persone che possono a tutta ragione, anzi debbono essere accusati di essere fra gli artefici principali della disfatta campana.
Il rinascimento bassoliniano, ormai è sotto gli occhi di tutte le persone di buon senso e quindi anche sotto i suoi occhi di padre della patria, è terminato nei peggiori dei modi ed oggi il “Governatore” Antonio Bassolino non può vantare nulla di più di quanto fossero stati capaci di fare i governi regionali democristiani e socialisti che fino all’inizio degli anni Novanta del ‘900 avevano “governato” la nostra amata regione.
Con questa lettera non voglio certo farle un rimprovero, lungi da me ciò, ma il vecchio adagio “predica bene e razzola male” potrebbe essere adoperato contro di lei, da molti cittadini campani, stufi e delusi dalla politica bassoliniana che ha portato solo disagi alla loro vita. Questa è una realtà ineludibile se non ci si scrolla di dosso di un macigno “malefico” che sta tartassando le vite di noi cittadini campani. Insomma, Signor Presidente, anche le sue forti parole contro la camorra perdono molto della loro incisività se alle sue spalle od al suo fianco troviamo ancora un politico rinviato a giudizio come Antonio Bassolino.
Ho letto “Gomorra”, l’ho trovato un bel romanzo, la realtà nella quale viviamo penso sia molto peggiore. Ho letto “Gomorra” è vi ho trovato anche delle enormi sviste, come ad esempio, considerare eroi e testimoni anti-camorra, persone che poi, nella realtà dei fatti sono state socie d’affari con un noto trafficante dell’ecomafia. Queste sviste le ho evidenziate a Roberto Saviano, le ho pubblicate, ma da parte della carta stampata e dell’informazione campana ho trovato solo un muro di omertà ed anche da parte di Roberto Saviano attendo ancora una risposta. La cosa più grave è che amici di questi testimoni dell’anticamorra, oggi, in Campania, fanno il bello ed il cattivo tempo della gestione dei beni confiscati alla Camorra, senza dar conto a nessuno delle loro “parentele” societarie con questo “mammasantissima” dell’ecomafia. Dietro ai lustrini ed ai molti soldi che, oggi certamente ruotano intorno a Roberto Saviano ed al mito che i media vogliono a tutti i costi creare intorno a questo ragazzo, che in fin dei conti, ha raccontato con un romanzo solo una parte della nostra triste realtà si celano ancora invisibili, queste assai cupe verità che debbono essere attentamente analizzate, altrimenti potranno indisturbate continuare a contaminare anche il poco di buono che qualche associazione o qualche gruppo sta veramente portando avanti contro la criminalità organizzata.
Attendo con fiducia una sua motivata risposta ed una presa di posizione sui fatti da me esposti. Resto disponibile a dare ogni ulteriore informazione sugli stessi al fine di un’ampia discussione in merito.
Dott. Luigi Cangiano, via G. D’Annunzio, 68 – 81032 Carinaro (CE) – cell. 3490805912
PRESIDENTE DI STOP CAMORRA - ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ONLUS
PER LA SENSIBILIZZAZIONE DELLA CITTADINANZA E DELLE ISTITUZIONI
CONTRO IL FENOMENO CAMORRISTICO
INVIATA IL 7 GIUGNO 2008 PER POSTA ELETTRONICA AGLI UFFICI DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (Oggetto: CAMORRA – CONNIVENZE – ANTICAMORRA)
Al seguente link potrete visualizzare il video "Berlusconi critica Gomorra e produce Capo dei Capi"
http://www.uniroma.tv/?id_video=15686
Ufficio Stampa di Uniroma.TV
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