venerdì 11 gennaio 2013

due film, e forse altro

camminò a piedi nudi sull'erba, la mano di lei nella sua.
si sdraiò ai piedi di un albero, la testa sul suo grembo.

non esiste il caso, non esiste il tempo. e noi siamo la nostra memoria
bla. bla.

il nostro problema è che la cognizione del tempo è la condanna alla cognizione del tempo.

uno dei film più belli degli ultimi duecentomila anni è Eternal sunshine of the spotless mind. decisamente un film da vedere e ri-vedere.

l'uomo ha fatto molti film sul tema del tempo e della memoria. molti belli, altri no, come sempre.
non ho voglia di elencarli.
il più brutto di tutti è Memento, di Christopher Nolan, uno dei registi più sopravvalutati del mondo e, come spesso accade, anche uno dei più boriosi.
il più divertente, per quanto ricordi, è “Clean slate” (“Amnesia investigativa” il titolo italiano) in cui Dana Carvey interpreta un investigatore che non ricorda quello che è successo il giorno prima. l’ho visto una volta sola e me lo ricordo bellissimo, poi chi lo sa. Dana Carvey è assurto a membro permanente del mio personalissimo empireo quando l’ho visto fare l’imitazione di Paul McCartney al David Letterman show. poi gli ho visto fare altre cose divertenti e geniali. da noi è famoso solo per il film Fusi di testa, che aprì a Mike Myers, ma non a lui, le porte del successo planetario.

poi c'è Midnight in Paris, visto 5 o 6 volte di seguito.
Allen sa che la nostalgia è tratto incancellabile dell'animo umano. ma al suo alter ego fa incontrare un'illuminazione che lo porta ad apprezzare in via definitiva il presente. il film è delizioso, al di là del tema. io sono rimasto sconvolto da una scena in cui Marion Cotillard, che interpreta una giovane amante di Picasso, racconta, brevissimamente, la sua vita. mi è sembrata un'interpretazione perfino al di là delle intenzioni del regista. una specie di trasfigurazione cinematografica, di ipercinema. mi è apparsa allo stesso tempo fragilissima, debolissima, addolorata, anzi disperata, e, impercettibilmente, un velo negli occhi, cattiva. sono rimasto ossessionato per giorni dalla Cotillard, e ancora lo sono dal pezzo di Stephane Wrembel, che punteggia le notti vaghe del protagonista.
qui decidono di vivere l'oggi. e si incamminano la notte sul lungosenna sotto la pioggia.

là ci riprovano.
erano sinceri, ci hanno provato, il cuore pulito, ma è andata male. si sono fatti male, entrambi, al punto di volersi cancellare l'uno dalla vita dell'altro. poi il caso - il caso - li fa ritrovare. e, fatta la terribile scoperta, ci riprovano.
è l'unica scommessa per cui vale la pena vivere: rivivere qualcosa sperando che possa andare diversamente. sperando di poter cambiare.

proprio come quando guardiamo un bambino.
lo guardiamo perché solo guardandolo speriamo di riuscire a rivivere lo stupore.


1 commento:

W.B. ha detto...

E non dimentichiamo Dory in Finding Nemo.