mercoledì 23 gennaio 2013

andare al cinema è una rottura di coglioni

non ci vado mai al cinema. quasi mai. ci sono andato ieri. e per un bel po' mi terrò alla larga.
andare al cinema per me è una rottura di coglioni perché ogni volta che ci vado c'è un sacco di altra gente dentro la sala.
c'è gente in coda per fare il biglietto. c'è gente che ti si siede di fiancodavanti, di dietro. una cosa insopportabile.
gente che si muove, gente che parla, che beve, che mangia, che ride, insomma che fa un sacco di cose che io non voglio vedere o sentire quando guardo un film. gente che arriva quando il film è già iniziato e si siede facendo casino e oscurando lo schermo.
questa stessa gente poi, appena vede la parola "fine" o "the end" o cominciano i titoli di coda, si alza e va via, perché giustamente non è interessata a vedere o a sapere altro. così io che invece voglio vedere i titoli di coda con la massima attenzione non ci riesco, o devo alzarmi e cercare di vedere qualcosa tra un cappotto e l'altro, cosa che mi fa imbestialire.
una volta in un cinema di catania il proiezionista era talmente abituato a questo simpatico costume che ha spento il proiettore appena finita l'ultima scena del film. e nessuno, a parte il sottoscritto che si è preso la questione (come dicono laggiù) ha avuto qualcosa da dire.
poi questa gente esce e si piazza davanti all'uscita e si mette a chiacchierare, cosi devo farmi largo tra la folla anche dopo.
vorrei essere come quei produttori alla Monroe Stahr che si fanno proiettare i giornalieri o anche tutto il girato in una sala tutta per loro, senza nessuno che rompe le palle.
invece devo pagare 8 o 9 pezzi per il privilegio di avere scarpe e ginocchia altrui costantemente conficcate in vari punti della mia schiena, ascoltare i commenti off di ragazzine bifolche, tollerare a un centimetro da me il corpo di un altro uomo con il quale non ho alcun desiderio di contiguità, almeno quando sto vedendo un film.
il cinema è un'esperienza individuale, non collettiva.
difficile comprendere tutta questa gente che si rinchiude volontariamente in una sala buia per vivere collettivamente un'esperienza necessariamente individuale.
quindi, viva le televisioni sempre più grandi, così uno i film se li guarda a casa sua e non si fa vedere in giro, che è sempre una cosa buona.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

uhmm.. a quelli come te dovrebbe essere impedito l'accesso alle sale cinematografiche: disturbi chi va al cinema per divertirsi

Anonimo ha detto...

Capodanno, sala vuota, grande schermo, gratis, Argo...

Uscito dopo i botti e i tafferugli dei truzzi, felice

Qualche volta vale anche la pena.