lunedì 5 marzo 2012

ancora sulle donne

leggo sull'ultimo numero di Io Donna un articolo dell'ineffabile Paola Tavella che dà atto dell'imminente uscita dell'ultimo libro di Marina Terragni ("Un gioco da ragazze"). una cosa tutta in casa, ma non è strano. è la solita, vecchissima, storia del patto di lealtà: sfrattare gli uomini dai posti di comando imponendo i temi del femminile.
ecco, a proposito dell'articolo, del movimento se non ora quando che gli fa da corollario, e di tutto questo solido e partecipato come si dice movimento di opinione, volevo dire una cosa - un'altra, e come le altre non molto originale - finché posso: penso che le donne, qualsiasi cosa facciano, gli uomini la fanno meglio. lavare, stirare, guidare il tram, educare i figli, cucinare, intagliare il legno, battere il ferro, montare l'armadio, verniciare, cambiare la corda della tapparella, scrivere.
nondimeno, esse sono belle. le donne per me sono intelligenti come gli uomini, però sono più belle degli uomini.
per me le donne dovrebbero andare in giro tutto il giorno a comprare scarpe e borse, sbattere le ciglia, accavallare le gambe, sorridere, ridere, ravviarsi i capelli, accarezzarci, accoglierci, raccoglierci, nutrirci, farci sentire importanti, conservare e tramandare senza fare nulla, governare attraverso la semplice conoscenza del disegno, la semplice capacità di ricevere, la conoscenza trascendentale direi, la conoscenza senza la conoscenza, la grandezza della non necessarietà del conoscere.
tutto questo mentre noi corriamo, facciamo, creiamo, distruggiamo, ci pestiamo, ci misuriamo l'uccello, stiriamo, cuciniamo. tutte cose fatte meglio, ma non molto rilevanti.
e siamo ancora qui a parlarne.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pim, mi preme sottolineare - per amore dei lettori - la stupefatta meraviglia e il senso di vertigine che suscitano queste precise espressioni sulla donna; le ho estrapolate e rilette diverse volte (e avrò cura di conservarle) perché sono di una qualità, profondità e autenticità tale che mi permetto di definirle prossime all'"ispirazione":

"conservare e tramandare senza fare nulla, governare attraverso la semplice conoscenza del disegno, la semplice capacità di ricevere, la conoscenza trascendentale direi, la conoscenza senza la conoscenza, la grandezza della non necessarietà del conoscere".

Paolo

pim ha detto...

Paolo, ti ringrazio. Sei sempre prodigo di complimenti, al punto che a volte comincio a dubitare di me stesso.