sabato 21 agosto 2010

E

E allora si mise a scrivere. Come Suffeno, come Volusio. Cosa diceva Callimaco? Chi se lo ricorda. E scrisse, scrisse. Scrisse così tanto che stancò tutti. Tutti tranne se stesso. è come il film forrest gump. Uno comincia a fare una cosa senza sapere se e quando smetterà di farla. E mentre la fa, la cosa comincia ad assumere via via significati diversi. Prima un tentativo, poi un gioco, poi una ragione di vita, poi niente, poi un'abitudine, poi una sofferenza, poi una schiavitù, poi la vita stessa, poi niente, poi basta. Poi c'è il disgusto per nanni moretti. Fa ridere un sacco, il suo cinema ombelicale, fatto per noialtri, senza tecnica, senza regia, senza fotografia, in cui c'è lui sempre nudo o in mutande chissà perchè e le domande e le citazioni che capiamo solo noi. Faceva ridere. Come me? E i film di tony richardson? E roger corman? E william castle? E michael powell? E mario bava? E georges clouzot? Io l'ho letto, una certa tendenza del cinema francese, sarà vent'anni fa. Ho visto solo il corvo. Però il salario della paura lo voglio vedere. Ma non quello di frankenheimer (o è di friedkin?) Anche se F è bravo. A parte ronin. Peró gli inseguimenti son girati bene. E friedkin? Bravo. Appunto, è di friedkin, il salario, imbecille. E luigi filippo d'amico? Guglielmo il dentone, sì. Non se ne salva nessuno, come sempre. Vince la determinazione, sì, ma solo contro la miseria. Io sono uno che ha visto stalker. E gli é pure piaciuto. Ho rivisto ricomincio da capo per l'ennesima volta. Un capolavoro assoluto. Lo scoprirà qualcuno tra vent'anni, quando nessuno finalmente avrà più il coraggio di parlare del cinema italiano, o turco-italiano, o iraniano, o franco-iraniano, o franco-irakeno. Film che narrano storie di bambini poveri, preferibilmente senza scarpe, che fanno amicizia con cavalli bolsi, mentre soldati dell'imperialismo saltano sulle mine. Film sull'amicizia tra le sciarpe e le bandane, tra i rom e gli intellettuali, tra la vedova e il miglior amico del morto. Il cinema italiano? Guarda guarda hanno scoperto antonio margheriti e fernando di leo. E lucio fulci allora? alfonso brescia? Sempre molto meglio di fellini. Fellini è orrendo. Ci ho provato, ma proprio non fa per me, il riminese. Miseria e nobiltà, di mattoli. Se lo dessero tutti i giorni, lo rivedrei tutti i giorni. Il genio di enzo turco, per larghi tratti superiore perfino a totò. Dolores palumbo. Il principe di casador. Ca-sa-dor.
Vorrei scrivere una volta nella vita qualcosa di universale. E invece, mai. Invece mi faccio le seghe. Come le mamme che scrivono di ricette e brocantage. Lo stencil. Appassionante. Vorrei appassionarmi al cucito. Alla macchina da cucire. La quale mi appare come un oggetto misteriosissimo e quindi affascinante. Un mondo lontano, complesso. Che bella, la macchina da cucire. Che oggetto splendido. Che palle. E' solo egoismo, egotismo, ioismo. Quei tre, cinque sette secondi, da solo o no. La ricerca del consenso, ancora e sempre. Ho un post sulla sicilia in gestazione da più di un anno. Ogni tanto lo leggo, apporto qualche correzione senza importanza, poi lo lascio lì. Quando lo pubblicherò, avendo esso la data della sua creazione, sarà infilato nelle pieghe del buonblog in silenzio e al buio. Ho un post in gestazione da mesi su fabio caressa. Pensa come siamo messi. Mi guardo il tennis su sky. Adesso hanno commentatori bravi, anche troppo. Luca bottazzi, per esempio. Capisce il gioco. Parla anche un discreto italiano. Il problema è che è antipatico. Arrogante, pedante, ha l'ansia di dimostrare. Non conosce lo humour. Me lo ricordo quando ero ragazzino. A 15 anni si dava arie spaventose. Si sentiva borg. Non ha mai vinto un cazzo, non è mai stato nessuno. Molto meglio galimberti. La reggi è un po' peggiorata, si é rammollata, ma va bene così, avercene. La pero è sempre brava. Zancan non é male. ghisoni e boschetto fanno il loro. Bertolucci è gradevole. Marianella dovrebbero ucciderlo, lui e caressa. Per me hanno la tessera del PSDI. Anche il tennis, come tutto, va verso il brutto. I tennisti non possono più fare a meno, a quanto pare, dell'asciugamano tra un punto e l'altro e si spostano miserevolmente per giocare di dritto. Esibizioni muscolari, prive di eleganza, dolcezza, tocco. Il serve and volley lo giocano in tre al mondo: stepanek, llodra, dent. Escono di buon grado al primo turno. Sono un vigliacco. Non faccio nulla di quello che vorrei fare. Mi faccio rompere i coglioni. Vivo la vita degli altri. Sono un vigliacco fottuto e mi faccio schifo. Sono un uomo senza palle. Un non-uomo. Un quaqquaraqquà. Mi sono messo a fumare. Fumo poco. Dopo 4 o 5 sigarette il mio fisico mi dice basta. Magari se insisto prendo il vizio. La cosa giusta la dice jack london, che morì alcolizzato e che sempre bevve e sempre, ogni volta, gli fece schifo. Grande, jack london. Ho telefonato a un mio amico. Scrive poesie. Almeno lui, ha scelto di non ammazzarsi. Aveva appena finito di mangiare. Ruttava molto. Avrei voluto interporre qualche robusta scoreggia, ma ero in bicicletta.
Qualcosa di universale. Una mia amica si è provata a prosodiare e al primo tentativo ha scritto gli stessi versi di una poetessa famosa, a lei sconosciuta. David Foster Wallace ha visto pubblicata (considera l'aragosta) una sua lezione su kafka, nella quale sostanzialmente riprende ciò che scrisse, poco tempo prima, milan kundera, in un suo saggio, che wallace, ne sono certo, mai lesse (i testamenti traditi).
L'arte è inconsapevole e accidentale e universale. Il contadino del sezuan scrive, ha scritto, scriverà come platone. Uno le cose o le capisce, le vede, le sente oppure no. Sento la lontananza da me stesso, dalla vita, e, fottutamente, dalla macchina da cucire.

1 commento:

diego ha detto...

bukowski si sarebbe divertito. bravo