mercoledì 3 febbraio 2010

un sogno

mi trovo in un villaggio turistico. c'è, da qualche parte, il mare, verosimilmente a strapiombo.
ho la consapevolezza di dover commettere un omicidio, un incarico che ho ricevuto non so da chi né perché.
la mia vittima è pierre arditi, che conosco solo per nome.

mentre gironzolo per il villaggio, lo vedo.
egli è seduto nella posizione del loto. sta meditando, in silenzio, su un divano, all'interno di un vasto locale luminoso, elegante. apprezzo le vetrate altissime su infissi in legno chiaro.

in qualche modo porto a termine il mandato. nel sogno stesso ho memoria di aver infilato un ago letale nella spalla di arditi.

a un certo punto mi sento seguito.
è lui, il mio ucciso, che mi segue. con calma, silenziosamente, senza fretta. io cammino e lui mi viene dietro come un'ombra. cammino senza meta e senza sosta per il villaggio, e lui dietro.
sento che ha voglia di parlarmi, forse desidera qualche spiegazione.

gliela negherò, tormentato per tutto il sogno, più che dal gesto, dal dubbio se il suo nome si scriva arditi o arditti.

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