l’altra sera ho visto il film natale a new york.
prodotto da aurelio de laurentiis, uomo raffinatissimo, diretto da neri parenti, scritto da neri parenti, fausto brizzi, marco martani, alessandro bencivenni, domenico saverni. un team di scrittori.
l’ho visto tutto.
ne racconto volentieri un breve e gustosissimo brano
il personaggio interpretato da fabio de luigi, un medico incline alla sottomissione (vessato è il suo cognome, senz’altro appropriato), si deve sposare, a new york, con un’americana legnosa, à la sex & the city.
due sere prima del matrimonio egli deve portare il regalo di natale al nipote del suo capo, che vive a new york e ha fama di studente universitario modello.
il nipote, si scopre invece presto, è un orgoglioso fannullone e trascina il nostro eroe a una festa in cui si beve, si fuma e si fa l’amore. qui il nostro fa la conoscenza di una cheerleader e ci finisce misteriosamente a letto.
la mattina dopo deve andare dai promessi suoceri a mostrare le fedi ma una delle due (quella per lei) non c’è più.
la ragazza, furba, se l’è portata via. bisogna assolutamente recuperarla.
scopre che la cheerleader è fidanzata con un cestista negro, grosso e iracondo, il quale indossa proprio quell’anello al mignolo, evidentemente regalatogli poco prima dalla fidanzata, forse per rabbonirlo. il cestista è in palestra e i tentativi di avvicinarlo finiscono presto a botte.
dopo l’allenamento, il negro va a fare la doccia. si sfila l’anello e lo appoggia sul portasapone.
il nipote del nostro, agile e di corporatura minuta, a quel punto si infila con destrezza nel bagno scivolando sotto la porta e si colloca alle spalle del negro il quale, ben insaponato anche sul volto, non si accorge di nulla.
purtroppo nell’eseguire la manovra il nipote finisce col premere con la parte terminale della schiena il rubinetto miscelatore dell’acqua, che quindi smette di scorrere.
il negro, assai seccato per l’inconveniente e ancora ottenebrato dal sapone, cerca con la mano il miscelatore, ma trova il pene del nipote, che ad ogni buon conto brandisce con vigore e comincia a muovere in alto e in basso, convinto con tutta evidenza che si tratti di altro strumento, nella speranza che torni l’acqua.
l’acqua in effetti torna, poiché il nipote ritiene di azionare personalmente il miscelatore.
dopo di che questi con svelta mossa recupera l’anello, poi sgattaiola sotto la porta della doccia, inseguito però a quel punto dal negro e da altri suoi pari che lo hanno scoperto.
non lo acchiapperanno, perché giusto fuori dalla palestra c’è il nostro che lo aspetta in automobile col motore acceso e lo porta in salvo.
purtroppo sorgono altre complicazioni.
il nipote ha a sua volta indossato l’anello, e nonostante le sue dita siano ben più tenere di quelle dell’atleta di colore, non si riesce più a toglierglielo.
mille sforzi sembrano vani, finché un robusto strattone del nostro strappa sì l’anello dal dito del nipote, ma, complice la velocità del movimento e la momentanea perdita di contatto tra mano e oggetto, lo scaglia nella gola di un amico di questi, compagno di scorribande, che coadiuvava nell’operazione.
l’unica soluzione, non c’è dubbio, è espellerlo dal retto.
l’amico viene costretto a bere liquidi lassativi, finché, dopo diverso tempo, comincia a percepire un certo stimolo a livello intestinale.
si reca quindi d’urgenza in un giardino, dove provvede a defecare abbondantemente e con piacere.
il problema a questo punto diventa quello di tergere il sedere e tutta la zona perianale, verosimilmente interessata dalla presenza di ampio materiale fecale di consistenza anche non troppo solida, attesa la qualità e la quantità delle bevande ingerite prima della deiezione.
il fogliame presente negli immediati dintorni, soppesatane la consistenza, non appare utile alla bisogna.
la fortuna assiste il personaggio, presentandogli un cane, un barboncino dal pelo morbido e immacolato, tesoro della promessa suocera, il quale stava gironzolando per quei luoghi in beata impertinenza.
il personaggio è dunque lieto di potersi nettare il posteriore con il barboncino, per tutta la sua lunghezza.
il barboncino, dopo essersi sottoposto all’intervento, farà ritorno in casa tra le braccia della padrona, la quale lo accoglierà non senza provare sorpreso fastidio per il forte lezzo.
la cinepresa mostra la schiena del cagnolino, la quale presenta una decisa striatura longitudinale di colore marrone scuro.
dell’anello non sapremo altro.
mercoledì 28 ottobre 2009
natale a new york in compagnia dell'anello
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
Ricorrerò ancora una volta al sottotitolo di Edika...
"perchè tanto odio?"
Meno male che ogni tanto riesci a farci ridere di gusto...
tutto merito del de laurentis. egli pensa alle gag più geniali
Una volta conobbi un tizio che si vantava di non aver mai visto un film interpretato, diciamo così, da S. Stallone, e mi ammaestrava così dicendomi, Io non posso certo perdere il mio tempo con Stallone. E io gli credetti, mi fidai, e quindi smisi, seppur a malincuore, di seguire l'amato Sly, uscì Rocky Balboa, e io niente, neanche in dvd, uscì John Rambo, e io spallucce. Gli dissi come allievo al Maestro, Avevi proprio ragione, ci sono tanti film importanti da vedere, prendiamo Kubrick per esempio, mai più Stallone, mai più Over the top, d'ora in poi solo Arancia meccanica. E lui mi disse enfio, con la saggia aria del guru, Finalmente hai capito.
la coincidenza degli estremi ha sempre attratto, come il fuoco.
ma il discorso è altro.
per comprendere il valore di stallone devi aver visto kubrick.
se dopo aver visto kubrick tornerai a vedere stallone, sarà per un motivo diverso da quello di prima, e sarà un film diverso.
in altre parole, il senso di tutte le cose sta nella differenza tra il primo stallone e il secondo stallone.
Bello l'aforisma finale.
Mi vien da dire, Semel Stallo, semper Stallo, ma non è così.
Hai ragione.
Infatti l'ultima visione di Rambo (dopo Redmond Barry Lyndon) non è stata come le precedenti.
Il che, però, sorprendentemente, mi ha rattristato.
beh secondo me non poteva esserci post più adatto per subire lo spam del viagra!
Posta un commento