ero solo, deliberatamente e stupidamente.
seduto su un muretto basso e stretto, le spalle a un edificio ove si trova un'elegante associazione che aiuta i poveri. pensavo che avrei potuto passare la notte lì, avendone il coraggio. ma il coraggio, io lo so, mi manca sempre.
c'era vento.
quando il cielo è pulito e non devastato dalla luce artificiale, che è ovunque, è bello guardarlo.
l'unica cosa che siamo stati capaci di fare con le stelle è dare loro un nome. ciò che dà la dimensione e la risposta a tutte le cose.
la risposta non c'è, e non ci sarà mai. questo dicono le stelle a noi, dal giorno in cui siamo comparsi, in un modo o in un altro, su questo pianeta.
per questo continuo a guardarle. per avere la certezza di non avere la risposta.
sono rimasto con gli occhi in alto. ho fatto le mie solite congetture senza senso, mi sono commosso, poi mi sono inquietato, poi ho capito cosa dovevo fare.
ho guardato per terra.
per terra.
il pavimento era di mattoncini autobloccanti. questi. tra un mattoncino e l'altro, nella cosiddetta fuga, ho visto un sassolino. ho cercato di estrarlo con la mano ma non ci sono riuscito. sono rimasto a guardarlo per un bel po', una mezzoretta. poi ho cercato di estirparlo con il tacco della scarpa, anche qui senza successo. mi sono fermato un altro po', un'altra mezz'ora. poco lontano dai miei piedi c'era un altro sasso sul pavimento, libero da costrizioni. un sasso qualunque. ho usato lui. in poche mosse ho scalzato il sassolino. era un poco più grande di quanto pensassi. me lo sono rigirato nella mano, osservandolo attentamente. e poi me lo sono messo in tasca.
vorrei conservarlo per sempre.
eccolo qui.
mercoledì 5 agosto 2009
di sassi e stelle
scoreggiato da pim alle ore 16:52
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2 commenti:
"sempre" un altro nome per qualcosa che ci ricorda che non c'è risposta a portata della comprensione umana.
E' facile caderci! ;)
bentornato :D
La solitudine, intesa nel senso di essere spesso soli, è essenziale per la meditazione e la formazione del carattere, e la solitudine in presenza della bellezza e dell'imponenza della natura è la culla dei pensieri e delle aspirazioni che non sono solo benefiche per l'individuo, ma della cui assenza l'intera società soffrirebbe. (John S. Mill)
Ed è proprio apprezzando (e coltivando) la solitudine e il silenzio che si "apprende" il coraggio di vivere.
Perché coraggiosi non si nasce ma si diventa... affrontando, giorno per giorno, faticosamente, le proprie paure, i propri desideri e le proprie insicurezze.
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