l'altro giorno la mia ex moglie ha messo il suo non leggero piede sui miei occhiali, i quali occhiali erano per terra in quanto a me piace dormire per terra, cioè sdraiato sul pavimento, e quando sto per addormentarmi, visto che la cosa che desidero di più al mondo, quando ho sonno, è riuscire ad addormentarmi, non è che sul più bello mi alzo e metto gli occhiali in un luogo sicuro così che non possano essere pestati, con l'ovvio rischio, che poi è la certezza, che non riuscirò a prendere sonno.
il bello è che l'avevo avvertita, la ex moglie, del fatto che avrei messo gli occhiali di fianco a me, per terra. ma non c'è stato, purtroppo, niente da fare.
il piede, evidentemente guidato da forze oscure, si è posato con tutta la giabatta sulla montatura, ha svelto la vitina che tratteneva la lente, la lente è schizzata fuori procurandosi una bella scalfittura, la montatura si è squadernata sviluppandosi in una forma repellente e la vitina non è più tornata al suo posto, in quanto, come poi si è scoperto, si era deformato anche il filetto.
ed ecco che mi sono trovato senza occhiali.
a questo punto ritengo opportuno dire che io porto gli occhiali da quando avevo sei anni, cioè dal primo giorno di scuola. quindi concludo che porto gli occhiali da 40 anni tondi tondi, appena compiuti.
non è stata, questa che sto raccontando, l'unica volta che mi sono trovato senza occhiali. è successo altre volte. la cosa diversa, che poi è il motivo per cui ne scrivo, è che stavolta per la prima volta mi sono reso conto che sono un disabile.
sì, perché mi sono reso conto che senza occhiali non posso fare nulla di quello che normalmente faccio durante la giornata. guardare la tv, leggere, scrivere, lavorare o cazzeggiare al computer, guidare, fare la spesa, tutto.
cioè, praticamente, se non avessi gli occhiali sarei costretto a stare a letto e sentire la radio, oppure a svolgere una professione in cui se ci vedi poco, poco importa, come, che so, il sempre citato scaricatore di porto, o il modello, che più o meno sono la stessa cosa.
sono un disabile. certo c'è chi sta peggio. ma non è questo il punto.
il punto è che credo che i difetti della vista siano la patologia più frequente nella popolazione mondiale.
e questa è una cosa che dà da pensare.
il giorno dopo sono andato, a piedi, da un ottico, il quale nel tempo di un'oretta ha sistemato tutto e mi ha ridato la mia vita.
appena tornato a casa ho lavorato, ho giocato a gta V, ho lavato i piatti, ho apparecchiato la tavola e ho scaldato le pietanze.
dopo il pasto, ho messo a parte la mia ex moglie di codeste mie riflessioni sulla disabilità.
lei ha fatto mostra di comprendermi, poi come sempre si è sentita in dovere di fornire un suo contributo personalissimo alla questione, per non sembrare meno invalida o meno derelitta dell'interlocutore, e quindi ha soggiunto che lei senza occhiali più che vederci male ci sente male, cosa che il suo parrucchiere ha capito che non è molto tempo, essendosi accorto che mentre le pratica l'acconciatura e, come è consuetudine, le parla, ella non gli risponde, essendo appunto senza occhiali.
domenica 29 settembre 2013
sì, sono un handicappato / 2
scoreggiato da pim alle ore 03:33 1 commenti
mercoledì 18 settembre 2013
della comparsa della musica
scoreggiato da pim alle ore 14:54 0 commenti
giovedì 5 settembre 2013
richard gasquet
richard gasquet mi ha tolto il fiato.
ha battuto david ferrer, il piccolo nadal, al quinto giocando un tennis magnifico, un tennis che non si vede mai.
più ancora del numero impressionante di rovesci lungolinea vincenti così perfetti da lasciare a bocca aperta, voglio ricordare una volée bassa incrociata stretta di rovescio che è la cosa più bella che ho visto su un campo da tennis in un match maschile negli ultimi cinque anni.
e quindi, anche se sabato perderà in semifinale con la merda con il punteggio (vediamo di quanto sbaglio) di 7/6 6/4 6/3, lo ringrazierò per tutta la vita solo per quello.
chapeau.
scoreggiato da pim alle ore 20:38 1 commenti