lunedì 21 maggio 2012

comme d'habitude

eliminare le abitudini.

quegli stronzi che dicono io se non prendo il caffè la mattina non riesco a svegliarmi.

secondo me prendono il caffè per poter dire questa stronzata.

il che mi porta immediatamente a pensare che la maggior parte della gente fa le cose solo per poter dire di averle fatte. il bungee jumping, la coca, la cosa a tre, il furto, la vacanza col brivido, dormire col pigiama e le mutande, passeggiare soli per bari vecchia in piena notte, visitare l'australia.

l'orgoglio delle proprie abitudini, l'orgoglio delle proprie esperienze. aggrapparsi alle abitudini. non solo per paura. della morte, del vuoto, del domani, dell'incerto. per il gusto di aggrapparsi. come alla tetta. la tetta non tradisce.

le persone dovrebbero vivere in isolamento. ognuno, per un mese, in una cella di rigore.

non è vero che le persone sole sono abitudinarie. ci sono persone non sole abitudinarie, e persone sole non abitudinarie, le persone abitudinarie, sole e non sole, lo sono perché intorno a loro ci sono le altre persone. se fossero sole, veramente sole, cioè senza nessun altro essere umano, non lo sarebbero mai. è un modo di difendersi. chi sta male, diventa abitudinario. lo capisco. è un sistema che funziona, come andare alle riunioni degli AA. intanto ci vai. poi si vede. funziona.

se uno vive da solo sull'isola deserta del cazzo, sai cosa gliene frega delle abitudini. un giorno si alza a mezzogiorno, il giorno dopo alle sei del pomeriggio. un giorno mangia, un altro giorno no. e vaffanculo. non hai bisogno delle abitudini, non devi difenderti da nessuno.

invece qui si santifica la consuetudine. il grande usbergo. non sto dicendo che non ha senso in senso generale; riconosco un senso per esempio per colui per il quale la vita non ha senso e per il quale quindi immolarsi al rito, qualsiasi esso sia, assume un bagliore di significato. andare dietro a un'altra formica. seguire le altre formiche. seguire le tartarughe, i pinguini, le oche. recitare il rosario.

per tutti gli altri, ovvero per tutti quelli per i quali il rito sembra, sembra loro, anzi vogliono che sembri loro, avere un senso in sé e per sé, o vogliono far credere che l'abbia, suggerisco l'isolamento coatto. è per il tuo bene.

da domani non esiste più il caffè.

milioni di persone non riescono a svegliarsi la mattina.

milioni di stronzi in meno in giro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Pim confonde l'abitudinarietà con la serialità. La seconda prescinde dall'habitus. La serialità non è un male in sé per l'uomo, perché i cicli biologici stessi sono seriali, mangiare, bere, dormire, a certi ritmi precisi, per esempio, fa bene.
Poi qualcuno finge di essere naturalmente seriale quando in realtà è artificiosamente abitudinario, ciò lo logorerà e logorerà i suoi desideri.
Pim non diventare "fariseo" abitudinario, ma neanche "figlio dei fiori" preda del momento, per favore, altrimenti un giorno per ripicca contro te stesso potresti trovarti con una generosa caraffa di un litro di caffé da sorbire ogni giorno, convinto sia un metodo preventivo per non diventare abitudinario.

Paolo

Anonimo ha detto...

Da persona pigra trovo le abitudini riposanti.

Non porsi il problema di fare o non fare una cosa ti permette di pensare ad altro.

Sono convinto che avrei le mie abitudini anche su un'isola deserta, sono un'ancora mentale

apepigra ha detto...

....Anch'io sono un'abitudinaria per pigrizia.
Cenare alla stessa ora, magari con la pizza del venerdì, attendere il mercato del lunedì, preoccuparsi delle pulizie del sabato, ridere con le amiche il giovedì sera....

deh, vuoi mettere con l'incertezza del risveglio mattutino quando non sai che cosa ti aspetta???