La New romantic, anni Ottanta, è un genere che ha tentato di ricomporre il senso della fragilità dell'epoca del consumo (delle relazioni come della musica) nel sentimento, nell'idealità, pur distaccandosi da un qualunque accenno al recupero di fondamenti di continuità col passato.
Infatti, è in tutto e per tutto un genere modaiolo e di breve durata. Come tutti i moti socio-culturali fondati sull'irrazionalità che non accetta e non prova a rieducare con nuovi stimoli le ricadute negative delle patologie del secolo, ha a volte il limite di non superare lo slancio emotivo (e più passa il tempo, più questi generi, quando rispuntano, richiamano patologie psico-sociali gravi, si veda il genere "emo").
Per chi ha vissuto gli anni Ottanta, dopo molto deserto musicale (e non) del ventennio successivo, quel genere si affaccia spesso alla mente, perché almeno possiede qualche nota di umanità in ricerca. Nella rappresentazione dei rapporti umani la NR richiama desideri, malinconie struggenti e aneliti ben ritmati, ma purtroppo non li declina quasi mai - nelle piccole narrazioni dei testi musicali - in tentativi di mettere nuove basi di fiducia per il futuro.
A mio avviso, il meglio di questo genere viene da qualche rievocazione più ampia alla storia o a una certa filosofia della storia, capace di parlare anche alle relazioni e alle ferite interiori, come in Through the barricades degli Spandau Ballet, o meglio ancora in The Never Ending Story di Limahl. Per controbattere al testo struggente e alla musica ritmata dei Twins, richiamo giusto un estratto di questa canzone, sperando sia di gradimento a Pim, e alla sua ricerca dell'arcobaleno dentro di sé nella musica e nei ricordi.
Rhymes that keep their secrets Will unfold behind the clouds And there upon a rainbow Is the answer to a never ending story
1 commento:
La New romantic, anni Ottanta, è un genere che ha tentato di ricomporre il senso della fragilità dell'epoca del consumo (delle relazioni come della musica) nel sentimento, nell'idealità, pur distaccandosi da un qualunque accenno al recupero di fondamenti di continuità col passato.
Infatti, è in tutto e per tutto un genere modaiolo e di breve durata. Come tutti i moti socio-culturali fondati sull'irrazionalità che non accetta e non prova a rieducare con nuovi stimoli le ricadute negative delle patologie del secolo, ha a volte il limite di non superare lo slancio emotivo (e più passa il tempo, più questi generi, quando rispuntano, richiamano patologie psico-sociali gravi, si veda il genere "emo").
Per chi ha vissuto gli anni Ottanta, dopo molto deserto musicale (e non) del ventennio successivo, quel genere si affaccia spesso alla mente, perché almeno possiede qualche nota di umanità in ricerca.
Nella rappresentazione dei rapporti umani la NR richiama desideri, malinconie struggenti e aneliti ben ritmati, ma purtroppo non li declina quasi mai - nelle piccole narrazioni dei testi musicali - in tentativi di mettere nuove basi di fiducia per il futuro.
A mio avviso, il meglio di questo genere viene da qualche rievocazione più ampia alla storia o a una certa filosofia della storia, capace di parlare anche alle relazioni e alle ferite interiori, come in Through the barricades degli Spandau Ballet, o meglio ancora in The Never Ending Story di Limahl. Per controbattere al testo struggente e alla musica ritmata dei Twins, richiamo giusto un estratto di questa canzone, sperando sia di gradimento a Pim, e alla sua ricerca dell'arcobaleno dentro di sé nella musica e nei ricordi.
Rhymes that keep their secrets
Will unfold behind the clouds
And there upon a rainbow
Is the answer to a never ending story
Paolo
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