sulla mia autoradio ho selezionato sei stazioni, i cosiddetti preset: radio radicale, che mi piace per la rassegna stampa di bordin, che è mondiale, per il microfono aperto e per radio carcere; radio 2, che non so perché; radio3, per tutta la programmazione; radio24, perchè c'è giuseppe sansonna - di solito una volta alla settimana, da nicoletti - ed è il mio idolo assoluto e indiscusso e per adorarlo ho perfino superato il problema di avere un idolo che è molto più giovane di me; virgin radio, perchè anche se fa sempre le stesse canzoni, e per lo più americane e orrende, ogni tanto ci infila qualcosa di decisamente buono; e radio capital.
radio capital la mattina trasmette un programma che si chiama ladies and capital. lo conducono due donne dotate del necessario elettroencefalogramma piatto, di quelle che pensano che se ridono loro allora ridi anche tu.
non mi piacciono le classifiche. però michael kohlhaas è il più bel racconto di tutti i racconti.
allora l'altro giorno su radio capital c'erano queste due sciampiste deprimenti che conducevano il loro bravo programma e a un certo punto, sgnignazzando come per natura e per contratto, hanno introdotto un tizio che avrebbe dovuto dispensare consigli letterari per coloro i quali avessero voluto regalare libri per natale. il ragazzotto di buona lena ha suggerito il racconto di von kleist. con i suoi mezzi ce l'ha messa tutta per farlo sembrare un consiglio letterario, mentre le cubiste cercavano di riderci sopra, sparpagliando all'uopo a turno una nutrita teoria di lazzi. poi è partita una canzone, al termine della quale le donnine si sono fatte serie (qualcuno dall'altra parte del vetro ha dato istruzioni) e hanno ripetuto un paio di volte l'autore del racconto e il suo titolo: maicol colàss.
però io so che nonostante tutto qualcuno da qualche parte ha capito ed è andato in libreria e ha chiesto cerco maicol colàss di un certo von kleist e l'impiegata dopo una fatica pazzesca l'ha trovato (perché al terminale ha scritto colàs, colàss, kolas, kolass, kholash, colhaz, golas, e così via) e l'uomo, o la donna, se l'è portato a casa e se l'è letto e gli è piaciuto e poi ha comprato qualcos'altro di quell'autore e così ha cominciato.
si comincia sempre da qualcosa, anche da uno champù.
giovedì 12 gennaio 2012
michael kohlhaas
scoreggiato da pim alle ore 13:17
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