bjorn borg, uomo completamente pazzo e tennista impossibile da descrivere, ha vinto, tra i suoi numerosi trofei, il torneo del roland garros sei volte. vi ha partecipato otto volte. le due volte che non ha vinto è stato sconfitto dallo stesso giocatore.
adriano panatta.
adriano panatta è stato il secondo miglior giocatore italiano di tennis della storia (il primo è stato nicola pietrangeli). non parlo dei risultati, parlo del talento. col suo talento, panatta avrebbe potuto vincere molto, molto di più di quel poco che ha vinto. ma questo è discorso un po' trito, un po' inutile, un po' stupido. quindi perfetto per il contesto in cui viene espresso.
ho letto un libro di memorie tennistiche scritto da panatta. ci sono gli aneddoti, i ritratti dei campioni visti da vicino e fuori dal campo, le cronache degli incontri importanti. è, purtroppo, un libro troppo autocelebrativo. se uno non fosse molto documentato, penserebbe di leggere la storia del più grande di tutti i tempi, il campeador del tennis. i documenti ci tramandano una storia diversa.
panatta aveva un braccio d'oro. purtroppo amava le fettuccine più degli allenamenti. altri, come lui, hanno raccolto poco rispetto a quanto donato loro da madre natura: nastase, leconte, stich, hana mandlikova (giocatrice sublime), jana novotna, il grandissimo miroslav mecir, e sicuramente anche john mcenroe.
come mcenroe, panatta io l'ho visto giocare dal vivo, al torneo wct di milano, quando appunto esisteva ancora il wct, esisteva ancora il torneo di milano (quello serio), esisteva ancora il palazzetto dello sport di milano.
quando lo vidi, adriano era già in fase calante, sebbene giovane. mi sembra fosse in campo contro tanner, giocatore dalle qualità tennistiche infinitamente inferiori alle sue. tanner vinse agevolmente.
mi diverte pensare a roscoe tanner. di tanner si diceva una cosa sola, che era l'unica cosa che si poteva dire di lui, cioè che aveva un servizio-bomba. oggi il servizio-bomba di tanner sarebbe considerato una rimessa in gioco. beata gioventù.
comunque, io mi trovo in tribuna vip, a due metri dal campo, e sto guardando panattone che soffre come un cane contro tanner, e non gliene va bene una.
panattone è in quella fase della vita in cui raschia il fondo del barile. è già arrivato a fare pubblicità alla linea di deodoranti Brut 33 di Fabergé, alle scarpe Forte ("sono la base del mio gioco") e alla racchetta Vip. una volta era cosa meno normale per un tennista fare pubblicità.
è già sotto nel punteggio. il match è in salita e lui sa che non ce la farà.
sta rispondendo. tanner non mette la prima. mentre si prepara a servire la seconda, panatta prende posizione mezzo metro in più dentro al campo. in quel momento un tizio dietro di me gli grida "Adriano, stai più indietro!"
lui si volta verso di noi, affranto, esausto, e parla.
"ma vaffanculo"
questo è quello che posso dire di adriano panatta.
venerdì 19 agosto 2011
adriano panatta
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1 commento:
Io non so di tennis, ma una cosa la so: Adriano aveva la riga in parte.
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