un regista émigré di scarso talento si è accorto dello spaventoso progressivo degrado culturale del nostro paese.
una persona un po' famosa il cui consiglio stimo mi ha detto qualche tempo fa che sex and the city e i soprano sono da includersi a pieno diritto nel canone occidentale.
ciò nonostante, sono d'accordo. è l'onda lunga del '68.
ho scoperto l'esistenza dei neuroni specchio. confortante, alla fin fine.
un tale a me sconosciuto ha sostenuto che la fortuna del modesto libro "la solitudine dei numeri primi" sia dovuta positivamente alla seconda parola del titolo.
brillante. temo non abbia torto.
a volte capita di restare in studio fino a tardi, e perfino di dormirci, ma non per lavorare.
in studio c'è la mia chitarra eko fatta in cina. è di scarsissimo valore ma il suono è molto pulito e accogliente.
nel palazzo sono tutti uffici, quindi dopo le nove non c'è più nessuno, e io posso anche sentire i beatles (remastered 2009) via youtube a volume alto con la finestra aperta.
magari ti compri un kebab
poi prima delle nove vai al supermercato e recuperi kinder, galak, togo classic latte, gardena e girelle.
poi, mentre guidi, ti capita di incappare in heart of glass alla radio
e per quattro secondi sei felice.
martedì 22 settembre 2009
un kebab, senza insalata, per favore
scoreggiato da pim alle ore 17:45
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3 commenti:
Sì, penso proprio che non crescerai mai...
A random può anche capitare "l'intruso della rete"...sul libro di Giordano l'associazione è più che brillante
direi che siamo in pieno canone occidentale...
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